Cristiana Ivaldi, presidente de Lo specchio ritrovato, ha rilasciato un’intervista a La Stampa, denunciando le gravi carenze del Piemonte nella gestione dei disturbi alimentari. Nonostante l’introduzione di un fondo regionale di 150 mila euro, le associazioni chiedono investimenti strutturali per garantire continuità terapeutica e risposte concrete.
Le criticità principali
• Contratti precari: specialisti spesso non confermati, lasciando i pazienti senza riferimenti stabili.
• Mancanza di strutture dedicate: assenti centri per minorenni e maggiorenni con disturbi alimentari.
• Fondi insufficienti per la salute mentale: il Piemonte destina solo il 2,7% del budget sanitario, ben sotto la media nazionale.
Le richieste delle associazioni
Le priorità includono: creare équipe specialistiche territoriali, aumentare i posti letto e implementare strutture residenziali. «I disturbi alimentari sono patologie serie che per essere curate richiedono risorse adeguate», afferma Ivaldi.
È tempo che le promesse della Regione si trasformino in azioni concrete.
La salute mentale non può più essere ignorata.